lunedì 19 dicembre 2022

ABBINAMENTI VINO-CIBO: IL LANGHE NEBBIOLO DOC 2020 DI MARRONE

 



Milano, 13 Dicembre 2022- Borghi d’Europa durante uno stage d’informazione sul Percorso Internazionale Eurovinum, i Paesaggi della Vite e del Vino, ha provato a tavola il Langhe Nebbiolo Doc 2020 dell’Agricola Marrone di La Morra, realtà langarola di spessore, gestita ora dalle tre sorelle Marrone.

Questa è un’espressione di Nebbiolo ancora giovane, con un grosso potenziale d’invecchiamento, che presenta un colore rosso rubino e un naso abbastanza intenso e variegato, che va dai piccoli frutti rossi a un gradevole sentore floreale (rosa e viola) e una balsamicità piuttosto percettibile, con note di liquirizia e menta, grazie all’affinamento in botti di rovere.

Al palato colpisce la calda sensazione pseudo calorica del Langhe Nebbiolo assieme alla struttura e alla sapidità: un vino equilibrato, che può invecchiare tranquillamente.

Borghi d’Europa lo ha provato con un arrosto di vitello al forno e le patate, trovandolo appropriato, ma in generale il Langhe Nebbiolo Doc 2020 di Marrone si sposa bene con vari piatti di terra e con formaggi stagionati.

Così va bene!


lunedì 5 dicembre 2022

EUROVINUM: L’UNDICESIMA EDIZIONE DEL MERCATO DEI VINI FIVI A PIACENZA

 




Milano, 2 Dicembre 2022- Borghi d’Europa non poteva mancare al Mercato dei Vini Fivi a Piacenza Expo, rassegna giunta quest’anno all’undicesima edizione.

Un momento imperdibile per wine lovers e operatori del settore (circa 24000 visite in 3 giorni di manifestazione!), pronti ad assaggiare etichette di tutto il Belpaese, a confrontarsi coi produttori e ad acquistare i vini a proprio piacimento.

Questa undicesima edizione del Mercato dei Vini Fivi ha visto presenti sul campo ben 870 Cantine (+ 30% in più del 2021!), distribuite saggiamente per la prima volta su tutti e tre i padiglioni di Piacenza Expo: numeri record che testimoniano il grande lavoro svolto dai Vignaioli Indipendenti e una cultura del vino sana e giusta.

Anche la convivialità resta un fattore determinante per Fivi: saper interfacciarsi ed ascoltare i racconti dei produttori di territori più e meno noti aiuta poi a comprendere quello che c’è nei calici.

Borghi d’Europa a Piacenza ha assaggiato diverse tipologie di Vini del Veneto, Lombardia, Piemonte, Toscana e delle Marche con l’obiettivo di comunicarle anche successivamente all’interno del Percorso Internazionale Eurovinum, Paesaggi della Vite e del Vino.

 

Il  giro di degustazioni mirate è iniziato in Veneto, nelle colline trevigiane coi Glera Col Fondo Agricolo di Ceotto Vini di Colfosco di Susegana,  di Moro Sergio di Farra di Soligo e di Terre Boscaratto di Susegana: frizzanti di tradizione, dall’ampia beva generosa, grazie alla rifermentazione in bottiglia.

Restando nell’uva Glera, interessanti anche i Prosecchi Frizzante Doc e Frizzante “Profumato” (con tappo spago e tappo a corona) di Col Miotin di Pieve di Soligo.

Tra i Metodo Classico invece, molto apprezzati il Pinot Nero Pas Dosè Docg dell’Oltrepò Pavese “Casto” di Bosco Longhino di Santa Maria della Versa, poi due Franciacorta Docg di Castelveder di Monticelli Brusati (Bs), l’Extrabrut e il Pas Dosè ambedue 100% Chardonnay), davvero molto fini.

In Piemonte è stato trovato molto sapido ed equilibrato l’Altalanga Brut Millesimato Docg di Deltetto, azienda certificata biologica dal 2017 di Canale, nel cuore del Roero (Cn).

Passando ai bianchi fermi, molto graditi il Pinot Grigio Igt delle Venezie di Bellese di Ormelle (Tv), vino bello rotondo e piacevole e il Lugana Doc di Corte Anna di Sirmione sul Lago di Garda, minerale, fruttato e piacevole.

Scendendo in Centro Italia, Borghi d’Europa ha approfondito i territori di Jesi e di Offida: intensi, strutturati e dalla grande capacità evolutiva i due Verdicchio Castelli di Jesi Superiore Doc “Prologo” e Giostra” di Colle Onorato, mentre dell’Azienda Vitivinicola Biologica La Valle del Sole sono stati trovati molto minerali, agrumati e sapidi l’Offida Pecorino Docg e l’Offida Passerina Docg.

Capitolo rossi: il primo ad essere degustato è stato il Rosso Piceno Doc “Il Cortese” ( 40% Montepulciano, 40% Sangiovese, 10% Lacrima di Morro d’Alba e 10% Merlot), affinato in solo acciaio e di buona struttura e sapidità, poi in Toscana, nella zona di Montalcino sono stati provati il Rosso di Montalcino Doc 2019 di San Guglielmo, vino di grande equilibrio e buona beva e, della stessa giovane azienda vinicola guidata da Ilaria Martini il Brunello di Montalcino Docg 2016, dotato di grande carattere e longevità.

Infine, nell’Alto Piemonte particolarmente apprezzati i rossi dell’Albugnano Doc dell’Azienda Agricola Alle Tre Colline: l’Albugnano Doc Superiore 549 Va’Anait, da uva Nebbiolo in purezza, intenso, speziato e potente, l’Albarossa Doc (incrocio tra Barbera e Nebbiolo) che si è rivelato persistente e con un alto potenziale evolutivo e la Barbera d’Asti Docg Monsu, una bella scoperta, caldo, morbido e armonico.

Un giro completo in varie regioni dell’Italia del vino quello fatto da Borghi d’Europa al Mercato dei Vini Fivi 2022 e di grande qualità: così va bene!

 


mercoledì 21 settembre 2022

ECCELLENZE DA SCOPRIRE:BORGHI D’EUROPA ALL’EVENTO “LAKE TO WINE"

 

 






Il Piemonte è una regione particolarmente ricca di paesaggi mozzafiato, con un patrimonio storico culturale e una tradizione culinaria di livello, esaltata da grandi vini (basti pensare ai grandi Nebbioli prodotti).

Un valido esempio è rappresentato dall’Alto Piemonte, in particolare tra le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, dove i paesaggi e le località sono stupendi, grazie alla presenza  del Lago Maggiore, del suggestivo Lago d’Orta, della riserva naturale del Lago di Mergozzo e lo scenario spettacolare delle Alpi delle Valli Ossolane, sino a quasi toccare il confine svizzero.

La Regione Piemonte crede molto nella vocazione turistica del territorio, che merita un’ approfondita valorizzazione attraverso la promozione delle grandi eccellenze di cui dispone:musica sublime per le orecchie dei giornalisti di Borghi d’Europa, che ha partecipato con piacere all’ottimo evento “Lake to Wine”, dedicato alle bellezze del Lago Maggiore a partire da Stresa e alle etichette vinicole Valli Ossolane Doc.

Un evento di due giornate, voluto e promosso dall’Atl “Distretto Turistico dei Laghi” (incaricata da Regione Piemonte), col critico e giornalista enogastronomico Dott. Edoardo Raspelli nelle vesti di accompagnatore d’eccezione, profondo conoscitore delle Valli Ossolane, zona vitivinicola di montagna che ha ricevuto la menzione Doc nel 2009.

I vigneti sono terrazzati sopra la piana del fiume Toce e sono perlopiù coltivati a Prunent, ecotipo di Nebbiolo molto caratteristico e poi da Merlot, Croatina e Barbera, mentre per i bianchi, un po’ di Chardonnay e altre varietà a bacca bianca non aromatiche. Le tipologie di vini previste dal disciplinare sono pertanto il Rosso, il Nebbiolo e il Nebbiolo Superiore ed infine i Bianchi.

Le cantine ossolane provate sono state quattro: Cantine Garrone di Domodossola, l’Azienda vitivinicola Edoardo Patrone sempre di Domodossola, la Cantina Di Tappia (con agriturismo) di Villadossola e la Cantina Cà da L’Era di Pieve Vergonte.

I Rossi risultano piacevoli e sapidi, con una marcata nota vinosa al naso e adatti a tutto pasto, mentre i “Valli Ossolane Nebbiolo Superiore” (tipologia di punta, che deve invecchiare per almeno 13 mesi di cui 6 in legno) sono molto piu complessi, strutturati e armonici ed esaltano salumi e formaggi tipici di montagna, oltreché primi e secondi piatti di carne.

I Bianchi, in maggioranza a uva Chardonnay sono pochi, freschi e beverini, ottimi con piatti di pesce di lago e verdure.

I vini di queste quattro aziende della Val d’Ossola sono stati provati in diversi contesti e location e ben spiegati dal Relatore e dai Sommelier di Ais Verbania in servizio durante tutto l’evento: dapprima a bordo dello storico Piroscafo Piemonte, con la cucina al 100% gluten free dello Chef Ferdinando Moia e del suo Ristorante Paleosette di Arona, poi al nuovo Ristorante Delfino nella splendida Isola Bella, coi piatti gourmet dell’Executive Chef Luca Vietti, ed infine in montagna presso la Baita Motta sul Lusentino, a cura di Domobianca365, dopo una visita ai vigneti delle Cantine Garrone ed Edoardo Patrone a Ronco di Masera (Vb).

La proposta dei vini ossolani verte di più sui rossi, che hanno spessore e carattere e ricordano proprio le montagne locali: la promozione e il lavoro di squadra fatto sia dai vignaioli che dall’azione del Distretto Turistico Valle dei Laghi è notevole, ma può essere migliorata ancora.

Una buona idea potrebbe essere quella di accrescere un po’ la produzione dei Bianchi, assieme a un’offerta più ampia che invogli turisti consapevoli e wine lovers, pronti a magnifiche esperienze sia tra le bellezze del Lago Maggiore che a visitare le Cantine delle Valli Ossolane e provare i loro vini.

Borghi d’Europa continuerà a raccontare i vini del territorio della Val d’Ossola nel proprio progetto d’informazione Eurovinum, i paesaggi della vite e del vino, cosi come di altre zone piemontesi ricche di eccellenze enogastronomiche.

Evviva!

 

sabato 3 settembre 2022

La Bresaola di fassona piemontese e il Nebbiolo di Mariuccia Vini proposti dalla Macelleria Disegna di Merlengo a Vittorio Veneto,Borgo del Gusto

 


 


Nella terza giornata di informazione di Vittorio Veneto,Borgo del Gusto alla Osteria Dante da Buba,

la Macelleria Disegna di Merlengo (Treviso), ha proposto la bresaola di fassona di propria produzione.

La Macelleria Disegna è la #casadellapiemontese, carne controllata da una filiera tutta italiana! Il nostro prodotto di punta – racconta Lorenzo-, è la carne di Fassona Piemontese proveniente dalla nostra azienda agricola a Castagnole di Paese (TV) certificata CO.AL.VI “



Il Coalvi, Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, è il primo organismo in Italia ad aver messo a punto un disciplinare di etichettatura volontaria sviluppato esclusivamente per la Razza Piemontese, approvato dal Ministero delle Politiche Agricole (IT007ET). Attivo fin dal 1984, il Coalvi, già marchio di qualità con Decreto Ministeriale 1° marzo 1988, con 1500 allevamenti e 250 macellerie certifica ogni anno 20.000 bovini le cui carni arrivano sulla tavola non soltanto con la garanzia di origine, ma anche con promesse di alta qualità.

In tempi più recenti, Coalvi è stato ente proponente di due ulteriori sistemi di certificazione, dei quali è divenuto capofiliera: SQN (Sistema Qualità Nazionale) “Fassone di Razza Piemontese” e IGP (Identificazione di Origine Protetta) “Vitelloni Piemontesi della Coscia” e per entrambi è abilitato ad accreditare l’intera filiera con le rispettive garanzie sulla carne.

Coalvi vuol dire anche cultura, tradizione, ambiente con paesani plasmati dalla presenza della Razza Piemontese. L’impegno del Coalvi è questo: valorizzare un prodotto e tutto un mondo ad esso intimamente collegato.

La bresaola di Fassona Piemontese è riconoscibile dal suo gusto unico ed inconfondibile, ed è indiscutibilmente sinonimo di freschezza e qualità. Si presenta con una compostezza omogenea, di colore rosso, rinomata per la sua carne genuina e magra ad alto contenuto proteico, consigliabile anche durante le diete. “


La Macelleria Disegna ha accompagnato la degustazione della bresaola con il Nebbiolo d'Alba doc  e il Barbera d'Alba dell'Azienda Agricola Maria Caronte (Mariuccia vini), che produce in vigneti siti nel comune di Diano d'Alba, nella borgata Carzello (zona del Dolcetto di Diano d'Alba).

“ La nostra è una piccola azienda a conduzione familiare – ci raccontano Mariuccia e Carlo-, nata nel 1980 dagli sforzi e dai sacrifici di tutti.”

Il Nebbiolo d’Alba è un vino rosso in purezza di monovitigno. Esprime toni importanti è capace di resistere al tempo e di posizionarsi positivamente tra gli altri grandi figli del vitigno Nebbiolo. Si esprime al meglio dopo alcuni anni e questo dipende dai terreni in cui è nato. Il colore è rosso rubino poi granato, il profumo unisce i sentori fruttati del lampone, del geranio e della fragolina selvatica a quelli eterei e speziati della cannella e della vaniglia, il sapore, totalmente secco, si avvale di una struttura notevole, dove alcol, acidità ed estratto creano sensazioni di armonia ed eleganza.”


domenica 21 agosto 2022

Eurovinum - Erminio Campa, il viticoltore " una certezza dell'enologia pugliese"

Borghi d'Europa sviluppa all'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica,Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica ),il Percorso Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del Vino.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa avevano partecipato nel dicembre del 2021 a 'Milano incontra il Primitivo di Manduria', wine tasting organizzato dal Gambero Rosso eConsorzio di Tutela Primivio di Manduria DOP e DOCG, presso l'Osteria del Treno.


In quella occasione alcune aziende avevano colpito l'attenzione dei giornalisti, che hanno così deciso di proporne l'inserimento nel Percorso Internazionale.




ERMINIO CAMPA


"Da oltre tre generazioni, proseguendo la saggia esperienza tramandata da Nonno Francesco e da Papà Angelo, la nostra azienda produce uve provenienti dai vigneti autoctoni di proprietà nel cuore del Salento. L’azienda è insediata nella provincia di Taranto, nel comune di Torricella, zona tipica del Primitivo di Manduria, a circa 3 km dal mar Jonio, in contrada "Li Cameli" e "Li Janni", da cui prendono il nome i nostri migliori vini.


L’azienda ha una superficie complessiva vitata di circa 20 ettari, e produce esclusivamente Primitivo di Manduria. Le vigne, prevalentemente coltivate ad “alberello pugliese”, crescono su terreni medio argillosi e su terreni di "terra rossa", beneficiano del sole e clima mite e ventilato; tali elementi, da soli, già favoriscono la produzione di uve di primissima qualità e di importanti gradazioni.


Oltre alla terra ed al clima, insieme ai miei fratelli Francesco e Valentino, ci occupiamo personalmente della coltivazione dei vigneti che viene eseguita con tecniche moderne, ma con la massima attenzione agli equilibri ecologici e biologici, e con grandissimo rispetto per l’ambiente e per le piante.


Il lavoro in vigna è meticoloso: dopo la accurata fase della potatura, in tempo utile, si procede ad un diradamento dei grappoli ed alla loro esposizione a sole per avere una selezionata produzione massima 50-60 quintali per ettaro.


La raccolta viene fatta a mano, con attenzione e delicatezza, e con una ulteriore meticolosa selezione dei grappoli migliori.


La fermentazione, vinificazione e la maturazione avvengono in serbatoi di acciaio inox, a temperatura termo controllata, l'affinamento avviene in bottiglia per almeno sei mesi. "


Erminio Campa


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno degustato il Prmitivo di Manduria Li Cameli

(selezionato anche dalla Santa Sede per Papa Francesco),100% Primitivo, su terra rossa, allevamento Alberello Pugliese, una resa d'uva di 30/40 q.li per ettaro, con fermentazione con macerazione termo controllata e affinamento in Acciaio inox.

Si capisce perchè Erminio Campa, viticoltore dal 1943, sia considerato una certezza dell'enologia pugliese.












martedì 5 luglio 2022

Eurovinum – I vini di Vinicio Bronzo nella rete di Borghi d'Europa

 

 





Assaggiamo il Bardolino Chiaretto doc della Cantina Vinicio Bronzo vicino a Brenzone sul Garda.

 

“Vino dal colore rosa cerasuolo,brillante. All'olfatto si presenta pulito con intensi sentori fruttati di ciliegia e piccoli frutti rossi, e delle note agrumate che ne esaltano la freschezza.Al palato si presenta fresco, scorrevole con una spiccata acidità e una nota minerale che conferiscono al vino una leggiadria ed un carattere salino tipico dei vini della zona.”

 

Per davvero, una buona presentazione !

 

“L'azienda ha sede nella zona collinare di Caprino Veronese precisamente in loc. Gaon.- ci racconta Patrizia Bronzo-. La storia dell'azienda inizia alla fine del 1800 quando Giuseppe Bronzo, soprannominato “ciacara” arriva nella zona di Caprino e decide di acquistare dei terreni. Su di essi vengono coltivati seminativi nelle zone più pianeggianti, e vigneti nelle zone piu collinari. Da questi vigneti si produce un ottimo vino che viene trasportato, con carro trainato da cavalli, fino al mercato di Milano.Successivamente i figli si divisero i terreni, Emilio decise di tenere i terreni piu collinari, precisamente in località “Selvole”, dove costituì la “fattoria del sole” nella quale oltre che essere allevati tacchini, cavalli e pecore, si coltivavano vigneti da cui ne derivava un ottimo vino, che divenne famoso come vino dei “Colli di Caprino”.

Successivamente all'incirca intorno al 1978 l'azienda viene passata a Vinicio, il quale decide di puntare alla produzione di solo vino. Vinicio continua a coltivare i vigneti del padre, ed inizia ad acquistarne altri nelle zone limitrofe per aumentare la produzione, la maggior parte situati località “Terre Rosse”.Ad oggi l'azienda conta all'incirca 16 ettari di vigneto, la maggior parte situati nelle zone collinari di Caprino ad una quota che va dai 350 ai 500 mslm. Da essi Vinicio assieme al figlio, l'enotecnico Davide, producono degli ottimi vini, cercando di creare un connubio tra innovazione tecnologica e tradizione, il tutto nel rispetto del territorio. “

 

Favoriti dalla posizione strategica alle pendici del Monte Baldo, dalla vicinanza del Lago di Garda, e da un clima temperato tutto l’anno, nei vigneti dell’azienda si coltivano vitigni locali come Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara, ma anche vitigni internazionali come ad esempio Pinot Grigio, Cabernet Saovignon e Chardonnay.

 

 

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa sviluppano il Percorso Internazionale Eurovinum,il

Paesaggio della Vite e del Vino all'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).

Sempre a caccia di nuovi stimoli e di nuove avventure enoiche, hanno così deciso di inserire i vini di Vinicio Bronzo nel viaggio del gusto, destinato ad informare chi informa.

L’itinerario intende scoprire i contenuti storici e culturali che si ‘nascondono’ dietro la

produzione del vino.

Le comunità verranno coinvolte con un 'format' che prevede la realizzazione di trasmissioni multimediali (sky,La9Italia,web) ; la realizzazione e pubblicazione di servizi informativi online ( Blog Azzurro,Network europeo di oltre 150 giornali e blog d’informazione), con interviste ai protagonisti della filiera agroalimentare e turistica del Vs. territorio; la realizzazione di rassegne stampa locali, regionali e nazionali ( con l’invito a partecipare a giornalisti e comunicatori della stampa locale,regionale e nazionale ); la realizzazione sul tema delle Azioni di materiali didattici da donare alle comunità scolastiche ( Viaggio dentro la Vita).

 

 

Così, mentre finiamo di degustare il chiaretto, la strada ci porta verso Torri del Benaco, dove ci attendono la cucina del ristorante Miralago, di Nicola (con annessa gelateria artigianale) e...., naturalmente i vini di Vinicio Bronzo.

martedì 26 aprile 2022

Qualità Vo Cercando - Il vino 'Guera e Barba' di Caneva da Nani : il bianco fermo PIWI

  



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa stanno sviluppando nel Percorso Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del vino, il tema dei vini Piwi.

In particolare nel corso della rassegna informativa Qualità Vo Cercando è stato proposto in degustazione il vino Bianco Fermo 'Guera e Barba' dell'azienda Caneva da Nani.

“ Si tratta – ci racconta Massimo – di un vino ammostato da uve di vigneti resistenti 'bronner'.”

È un incrocio di uva da vino ottenuto in Germania nel 1975 presso l’Istituto di Ricerca di Friburgo.

Il Bronner è un incrocio del vitigno a bacca bianca Merzling con il Sankt Laurent. Il Bronner è una varietà con la particolare caratteristiche di essere molto resistente ai patogeni soprattutto ad oidio peronospera) e dotata di caratteristiche qualitative proprie della vite europea. Tra tutte le varietà “PIWI” (viti resistenti alle crittogame) è sicuramente la più interessante e si sta diffondendo molto bene per le sue ottime qualità enologiche. Il grappolo è medio grande con acini piccoli e di forma tondeggiante.

In Italia è stato ufficialmente riconosciuto come nuova varietà nel 2009, viene inoltre coltivato in Germania e Svizzera.

“ Questo vino – continua Massimo de Caneva da Nani-,dopo una fermentazione in vasche di cemento viene lasciato riposare nei suoi lieviti fino all'imbottigliamento primaverile. Il nome Guera e Barba è dedicato ai fondatori dell'azienda Caneva da Nani,Giovanni e Guerrina.”

Il vino ha un colore giallo paglierino carico con riflessi dorati e un profumo di pesca gialla.agrume,miele millefiori.

Un bel piatto di formaggi freschi della Fattoria Curto di Miane ha accompagnato la degustazione :

abbinamento azzeccato !

giovedì 7 aprile 2022

Le degustazioni di Borghi d’Europa - Viaggio alla scoperta del Sangiovese di San Marino

 


Nell’antica Repubblica di San Marino, situata al centro-nord della penisola Italiana tra le regioni Marche ed Emilia Romagna, la coltivazione della vite è sempre stata presente grazie alla conformazione dei terreni - composti da argille, arenarie calcaree e conglomerati - ed alle particolari condizioni pedoclimatiche che esaltano le caratteristiche organolettiche delle uve. La prima documentazione storica che testimonia l’importanza della vite risale infatti al XIII secolo. Nel XVIII secolo, nel primo Catasto Rustico della Repubblica e in alcuni documenti ufficiali che ci permettono di ricostruire la storia dell’enologia di San Marino, venivano elencati anche le superfici destinate alla viticoltura ed i principali vitigni coltivati fra i quali il Canino Bianco, il Biancale, il Trebbiano, il Moscatello Bianco e Nero, l’Aleatico, l’Albana e il Sangiovese.

Attualmente il principale vitigno a bacca rossa coltivato a San Marino è il Sangiovese, una cultivar che è tra le prime dieci varietà maggiormente coltivate nel mondo. Non è possibile identificare con certezza l’iniziale zona di origine di questo antico vitigno che si affermò con il nome di sanguis Jovis (sangue di Giove), recenti studi genetici hanno suggerito che sia il frutto di un incrocio fra il Ciliegiolo e due varietà campane, il Calabrese Montenuovo e il Palummina Mirabella.

Il termine Sangiovese definisce un gran numero di varietà o cloni. Gli studi ampelografici, compiuti dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano Veneto, hanno distinto il vitigno in due grandi gruppi, che si differenziano per la maggiore o minore grandezza dell’acino: il Sangiovese Grosso -del quale fanno parte il Brunello di Montalcino, il Sangiovese di Lamole, il Sangiovese Romagnolo, Il Sangiovese Marchigiano - e il Sangiovese Piccolo – dal quale, ad esempio, si produce il Morellino di Scansano.

Il Sangiovese, di color rosso rubino, pur nelle sue diverse espressioni e peculiarità, evidenzia all’esame olfattivo profumi prevalentemente orientati ai frutti rossi - amarena, prugna e mora - e il caratteristico aroma della viola. Con l’evoluzione il bouquet olfattivo offre sentori di fiori secchi, buccia d’arancia, liquirizia, tabacco, caffè, cuoio e per la maturazione in legno anche note speziate di cannella e vaniglia. Vinificato in purezza sa dimostrare una ricca dotazione tannica in equilibrio con l’acidità ed una buona struttura.

Una visita alla scoperta del territorio di San Marino ci consentirà di apprezzare una produzione vinicola di nicchia che comprende anche il pregiato Tessano di San Marino I.O.1 ottenuto dalla vinificazione delle migliori uve di Sangiovese. Un vino eccellente, punta di diamante del Consorzio Vini San Marino, che viene posto ad affinare in tonneaux di rovere francese per 18 mesi e successivamente per 12 mesi in bottiglia. Un vino che ben si accompagna ad una cena di carne. Da provare nelle fredde giornate d’inverno con polenta condita con sugo di carne e salsiccia e Formaggio di Fossa di San Marino.

Un grande vitigno, dalle tante anime, in grado di interpretare al meglio le caratteristiche del terroir da cui nasce.



Antonella Pianca



1L'attributo Identificazione di Origine (ufficialmente Marchio di Stato ad Identificazione di Origine) viene usato nella Repubblica di San Marino con significato equivalente alla dicitura D.O.C. e D.O.C.G. in Italia, per tutti i vini prodotti a San Marino. Il marchio viene attribuito dal Consorzio Vini Tipici di San Marino.