martedì 3 novembre 2020

Azienda Agricola Alessio Komjanc: ai confini con la Slovenia

 



 Al termine del mio educational tour in Friuli, ho visitato l’Azienda di Raffaella e Roberto Komjanc che si trova a San Floriano del Collio, non lontano da Gorizia.

La prima cosa che ho notato arrivando è stata la grande cortesia e disponibilità di tutti i componenti dell’Azienda è che ti facevano veramente sentire a casa, preoccupandosi di darti ogni indicazione utile per scoprire il loro meraviglioso territorio: il Collio, un insieme di colline costituite da terreni arenacei marnosi eocenici

La posizione, il clima e la morfologia del terreno hanno favorito fin dai tempi remoti la coltivazione in questo territorio della vite, presente già in epoca pre-romana. Le Prealpi Giulie infatti costituiscono un efficace riparo dai venti freddi di settentrione e la vicinanza della costa adriatica favorisce la persistenza di un microclima mite e temperato, con un’escursione termica tra giorno e notte che garantisce una produzione enoica di qualità.

Qui mi sono soffermato ad assaggiare in particolare il Collio Pinot Bianco DOC 2018 che nell’ultima edizione della Milano Wine Week ha ricevuto da “The WineHunter” il Premio Platinum.

Ha colore giallo paglierino. Il profumo è delicato, e fruttato. Sapore asciutto, pieno, armonico. Un vino sincero, che svela subito le sue doti beverine e che ben si abbina con minestre, risotti ed anche secondi, in particolare di carne bianca. Complimenti.

Infine da ultimo non potevo lasciare il Friuli, questa terra amata da Bacco, senza assaggiare la sua perla più preziosa: il Picolit. Questo vino era già conosciuto ai tempi dei romani e nel corso della storia è stato servito sulle tavole più importanti d’Italia e d’Europa fino a quella dello zar di Russia. Lo stesso Goldoni lo definisce “la gemma enologica più splendente del Friuli”. Quello che ho assaggiato in Azienda era senz’altro pari alla sua fama: di colore giallo dorato, con un profumo intenso e piacevole, che ricorda i fiori di campo ed il miele d’acacia. Il sapore è dolce, giustamente morbido, con un notevole corpo; ampio e vellutato, accarezza piacevolmente il palato, simile ad un nettare.

Le uve, raccolte manualmente, vengono messe per l’appassimento in cassetta per un periodo di 2 mesi. Poi segue la pressatura soffice in pressa pneumatica e la vinificazione tradizionale in bianco, con fermentazione a temperatura controllata e finalmente il vino viene messo in barrique per l’affinamento.

E’ senz’altro un vino da meditazione, che sarebbe da rendere obbligatorio alle Facoltà di Filosofia, ma non disdegna neppure abbinamenti con formaggi stagionati.

Gianluigi Pagano

 


venerdì 2 ottobre 2020

Lo schioppettino di Prepotto all'incontro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, Patrocinato da ESOF2020

 


 



Borghi d'Europa ha organizzato un incontro del progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare presso l'Enoteca di Cormons.


I temi della sostenibilità nella filiera enoica sono stati affrontati dalle aziende agricole che partecipano al progetto Destinazione Schioppettino di Prepotto.

Mattia Bianchini (Azienda Agricola Grillo Iole) ha osservato che “...gestiamo la campagna con degli obiettivi ben chiari:non danneggiare l'equilibrio dell’ambiente, salvaguardare il benessere delle persone che lavorano e vivono in campagna e non lasciare indesiderati residui nei vini . Affinchè bere un buon bicchiere di vino possa essere un puro piacere.Per la gestione delle principali malattie della vite ci affidiamo all’utilizzo di prodotti noti da centinaia di anni, i più naturali e meno invasivi fra i fungicidi a base di rame e per di più utilizzati a basse dosi.Se necessario nelle annate particolarmente difficili utilizziamo prodotti diversi dal rame ma sempre caratterizzati dal miglior profilo eco tossicologico e mai in grado di lasciare residui nelle uve e nei vini.Anche nelle concimazioni del terreno favoriamo dei concimi di origine organica molto più efficaci nel rendere fertile il terreno e nel migliorarne il suo stato.”

Valerio Marinig (Azienda agricola Marinig) racconta : “Otto sono i preziosi ettari di superficie coltivati dalla famiglia Marinig, per una produzione che si aggira attorno ai 80 q.li/ha l’anno.

Si estendono su un territorio collinare, dove la particolare conformazione morfologica e climatica ha da sempre creato i presupposti per una coltivazione di qualità. Inoltre la cura, l’attenzione e l’artigianalità nello svolgimento delle attività lavorative contribuiscono a risultati di eccellente livello.La vendemmia viene svolta in modo esclusivamente manuale.”


Non ci basta recuperare i vitigni autoctoni- ha commentato Gabriele, dell'Azienda agricola Colli di Poianis-, ci piace salvaguardare e proteggere il territorio mantenendo la sua originale e storica configurazione,la vitale convivenza di declivi,sentieri e vitigni che nel tempo hanno creato micro equilibri vitali generando e custodendo la biodiversità.L'anima di questi appezzamenti è rinchiusa nei loro vini. Territorio e memoria, li custodiamo insieme, sotto vetro!”

La cantina è il luogo della riscoperta e della conservazione delle più antiche pratiche enologiche tramandate dal padre Paolino.La parola chiave è rispetto.Rispetto del vino, del lento scandire del tempo e delle stagioni,delle loro condizioni climatiche,rispetto delle fasi lunari.

La cantina è il luogo dove le più moderne tecnologie accompagnano i saperi della tradizione.

Senza violenze, senza interrompere il filo dei valori tramandati di padre in figlio.”


Una degustazione, guidata da Antonella Pianca ( scrittrice e degustatrice professionale) e

Alessio Dalla Barba (direttore Borghi d'Europa e Sommelier Ais professionale), ha chiuso

l'incontro. Il progetto sulla sostenibilità è partito!


lunedì 29 giugno 2020

LA CANTINA ALBERTO MARSETTI E ALCUNE PERLE GASTRONOMICHE RACCONTATE DALL’ITALIA DEL GUSTO





Un importante stage d’informazione si è tenuto a Sondrio
Milano, 22 Giugno 2020- Si è parlato di sostenibilità e scientificità con un forte accento sull’agricoltura di montagna mercoledì 17 Giugno c.m. presso la Cantina Alberto Marsetti, situata nei vicoletti storici di Sondrio.
L’incontro d’informazione è stato condotto dall’Italia del Gusto, grazie alla redazione della testata online Borghi d’Europa, interessata a promuovere le Terre di Confine, tra cui naturalmente la Valtellina e la vicina Valposchiavo, ognuna col proprio patrimonio agroalimentare.
Di tale patrimonio fanno parte i vini genuini ed eleganti di Alberto Marsetti, che fanno chiaramente capire il legame che ha la famiglia Marsetti con i propri vigneti, simbolo della viticoltura eroica valtellinese, facenti parte della sottozona del Grumello Docg.
Durante lo stage d’informazione, sono state testate tutte le etichette di Alberto Marsetti, abbinate ad alcune perle gastronomiche della zona, come i notevoli formaggi dell’Azienda Agricola Libera (Bitto Dop, Caprino, Formaggi Magri e molti altri) di Valle Colorina (So) e le prelibatezze artigianali e naturali dell’Officina Gastronomica Ma! di Madesimo, come la brisaola di manzo, i salami, il tradizionale violino di capra e molti altri.
I vini assaggiati sono stati quindi il Rosso di Valtellina Doc, vino con una bella beva e avvolgenza, il Grumello Docg, speziato ed elegante, il Valtellina Superiore Docg Le Prudenze, morbido e grintoso, lo Sfursat della Valtellina Docg 2014, complesso ed affascinante ed infine, assolutamente piacevole e da meditazione, l’Alpi Retiche Igt Imperfetto, ottenuto dopo un appassimento delle uve Nebbiolo di 3 o 4 mesi con successivo invecchiamento di 24 mesi in barriques e tonneaux.
Una volta conclusosi lo stage d’informazione, Alberto Marsetti ha fatto conoscere ai giornalisti dell’Italia del Gusto la realtà del Ristorante Il Poggio, situato in località Poggioridenti di Sondrio:un locale elegante con una vista panoramica eccezionale sui vigneti valtellinesi, che presenta piatti di tradizione davvero caratteristici, come i pizzoccheri e gli spiedini tzigoiner.

Un plauso va fatto ad Alberto Marsetti e il suo staff, perché è tanto l’impegno profuso nel territorio, sia nei vigneti, che in incontri mirati come questo, coinvolgendo realtà di qualità della filiera alimentare come l’Officina Ma! e l’Azienda Agricola Libera e Ristoranti di livello come Il Poggio!




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Photo Credits By Endstart Foto




venerdì 20 marzo 2020

L'azienda agricola Norina Pez di Dolegna inserita nei progetti di Borghi d'Europa




E' stata una degustazione all'antica trattoria  Ferreghini di Dolegna del Collio a far conoscere
ai giornalisti e ai comunicatori di Borghi d'Europa i vini del Collio dell'azienda agricola Norina Pez.
“Tutto cominciò - racconta Stefano Bernardis-, con il nonno Giovanni, nato a Dolegna agli inizi del 1900, cresciuto nello stesso paese e fondatore, insieme alla nonna Adriana e ai figli, dell’azienda agricola caratterizzata in quegli anni dalla produzione viticola, cerealicola e dall’attività di allevamento. Verso la fine degli anni ’70 vi fu la svolta: papà Giuseppe Bernardis e mamma Norina Pez decisero di dedicarsi esclusivamente alla produzione e commercializzazione del vino migliorando le tecniche di gestione dei vigneti e specializzando la tenuta nella produzione vitivinicola. “


Così oggi la terza generazione di famiglia porta avanti una filosofia precisa.
La prima strategia aziendale parte dalla campagna: cercare di produrre una uva sana ed esente da qualsiasi malattia;

infatti, solo da queste premesse potrà nascere un ottimo vino.
E’ posta molta attenzione quindi in tutte le operazioni agronomiche e colturali, eseguite nella quasi totalità a mano.
Per quanto riguarda la difesa antiparassitaria l’azienda segue un programma di lotta molto mirato al rispetto ambientale e al rispetto della pianta.
E’ limitato l’uso quindi di pesticidi e antiparassitari che mal si adattano ad un reale rispetto per l’ambiente. Non vengono fatti trattamenti insetticidi, preservando cosi la fauna e gli insetti utili presenti nel vigneto.


In cantina poi si eseguono le moderne tecniche di vinificazione e di conservazione del vino, stando sempre attenti a non pregiudicare la qualità. Ciò vuol dire lavorare con cura e delicatezza le uve e i mosti successivamente. Travasare perciò il vino al momento giusto, in modo che non perda profumi e mantenga la sua fragranza e delicatezza.


“ Abbiamo assaggiato anzitutto un friulano,delicatamente profumato,dal sapore morbido e dalla
personalità spiccata,Poi ci ha incuriosito lo schioppettino, che ha rivelato un sapore pieno e intenso,un aroma tipico dei frutti di bosco. Un vino semplice e complesso allo stesso tempo che
ha soddisfatto le nostre curiosità enoiche. L'azienda produce anche El neri di Norina ,
una cuvee ottenuta da uve Merlot e Schioppettino, appassite alcune settimane per esaltarne la maturazione, e  in seguito maturata per 24 mesi in botti di rovere.”


Dolegna, con il suo territorio interamente collinare rappresenta il confine ideale con i Colli Orientali del Friuli. Delimitata dal corso del torrente Judrio a sud-ovest, e dal confine sloveno a nord-est, è un piccolo centro a vocazione prevalentemente agricola.
In questa felice ambientazione ha sede l'Azienda, che si compone di una superficie totale di quasi 10 ettari, di cui sette dedicati alla coltura della vite.


L'Azienda è stata invitata a partecipare alle iniziative di informazione del Percorso Internazionale
Eurovinum, il Paesaggio della Vite e del Vino, per l'evidente eccellenza delle proprie proposte enoiche.

Risultato immagini per immagini norina pez